Il referendum sulla costituzione del 1 Luglio ha dato un chiaro messaggio al Re Mohammed VI. La quasi totalità dei votanti (le percentuali si aggirano attorno al 98%) si espressa a favore della riforma. Questa prevede di fatto una limitazione dei poteri del monarca - non più considerato “sacro” rafforzando di contro quelli del Primo ministro, maggiori diritti civili alle donne e l’equiparazione del berbero, parlato da gran parte della popolazione, alla lingua ufficiale.
Una parte del movimento del "20 febbraio" ovvero la variante marocchina della Primavera Araba, si dichiara comunque insoddisfatto dalla portata della riforma.
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